mercoledì 7 aprile 2010

La provocazione di Massimo Fini

Preso come un punto di vista, senza soffermarsi se è giusto o sbagliato, perché un punto di vista, in quanto tale, non è una verità o una certezza, offre comunque validi spunti di riflessione. Mi piacerebbe leggere un articolo scritto da chi vede le cose in un modo totalmente opposto. Fossi stato direttore del giornale che l'ha pubblicato, avrei lasciato l'altra metà della pagina a chi la pensa in maniera completamente diversa.

27 marzo 2010
Le donne sono una razza nemica.

Bisognerebbe capirlo subito. Invece ci si mette una vita, quando non serve più. Mascherate da “sesso debole” sono quello forte.

Attrezzate per partorire sono molto più robuste dell’uomo e vivono sette anni di più, anche se vanno in pensione prima. Hanno la lingua biforcuta. L’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Per l’uomo la linea più breve per congiungere due punti è la retta, per la donna l’arabesco. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile.

Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa su come vuole. E se, nonostante tutto, si trova in difficoltà, allora ci sono le lacrime, eterno e impareggiabile strumento di seduzione, d’inganno e di ricatto femminile. Al primo singhiozzo bisognerebbe estrarre la pistola, invece ci si arrende senza condizioni.

Sul sesso hanno fondato il loro potere mettendoci dalla parte della domanda, anche se la cosa, a ben vedere, interessa e piace molto più a lei che a lui. Il suo godimento – quando le cose funzionano – è totale, il nostro solo settoriale, al limite mentale (“Hanno sempre da guadagnarci con quella loro bocca pelosa” scrive Sartre). La donna è baccante, orgiastica, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale.

E quindi totalmente inaffidabile. Per questo, per secoli o millenni, l’uomo ha cercato di irreggimentarla, di circoscriverla, di limitarla, perché nessuna società regolata può basarsi sul caso femminile. Ma adesso che si sono finalmente “liberate” sono diventate davvero insopportabili.

Sono micragnose, burocratiche, causidiche su ogni loro preteso diritto. Han perso, per qualche carrieruccia da segretaria, ogni femminilità, ogni dolcezza, ogni istinto materno nei confronti del marito o compagno che sia, e spesso anche dei figli quando si degnano ancora di farli. Stan lì a “chiagne” ogni momento sulla loro condizione di inferiorità e sono piene zeppe di privilegi, a cominciare dal diritto di famiglia dove, nel 95% dei casi di separazione, si tengono figli e casa, mentre il marito è l’unico soggetto che può essere sbattuto da un giorno all’altro sulla strada. E pretendono da costui, ridotto a un bilocale al Pilastro, alla Garbatella, a Sesto San Giovanni, lo stesso tenore di vita di prima.

Non fan che provocare, sculando in bikini, in tanga, in mini (“si vede tutto e di più” cantano gli 883), ma se in ufficio le fai un’innocente carezza sui capelli è già molestia sessuale, se dopo che ti ha dato il suo cellulare la chiami due volte è già stalking, se in strada, vedendola passare con aria imperiale, le fai un fischio, cosa di cui dovrebbero essere solo contente e che rimpiangeranno quando non accadrà più siamo già ai limiti dello stupro. Basta. Meglio soddisfarsi da soli dietro una siepe.

Non saranno la maggioranza ma non si può negare che ce ne sono di donne così. Quanto a Massimo Fini auguriamogli una siepe ben nascosta, una migliore relazione con una razza (?!?) che non è nemica ma complementare, maggior fortuna con l'altro sesso....

Comunque per una documentazione completa sull'argomento:
http://www.youtube.com/watch?v=Fd0uYqRE5vU

2 commenti:

  1. Caspita, sembra che Fini sia stato fulminato sulla via per Damasco, e più di una volta se il suo astio nei confronti delle donne è cosi forte. Come va quel detto? Se uno è artefice di suo male, piange se stesso. Questo è uno dei scritti più qualunquista che abbia mai letto, se le donne fossero come sono dipinte da Fini la specie umana sarebbe finita da qualche millenio. Volendo si puo scrivere un pezzo identica sugli uomini, i diffetti non mancano dalla nostra parte. Come sempre credo, la vita vera è ben più comlesso e complicato, evidentemente Fini non è al l'altezza delle donne.

    Graize Enrico per questo blog! Ciao..........Mark

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  2. Se Fini non è all'altezza delle donne allora ci pensa l'altro Massimo (Troisi), sicuramente più simpatico, a dare una lezione di perfetta integrazione tra psicologia maschile e femminile. In 2 minuti e 28 secondi c'è un mondo
    http://www.youtube.com/watch?v=GpfUM2eiapk

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