sabato 21 aprile 2012

DIAZ, una storia italiana

Sto pensando al film visto ieri sera. DIAZ. Una storia vera della nostra Italia. Una tragedia umana, ma soprattutto una tragedia per il diritto e le istituzioni. Un film dedicato a tutti benpensanti, un po' superficiali e forse anche poco intelligenti, che si informano ancora con i telegiornali. Eventi gravissimi che il solo guardarli su un grande schermo ti scatenano una rabbia sconfinata. Le balle dei black block per massacrare gente inerme, palle istituzionali raccontate da gente che dovrebbe tutelare la collettività. La mattanza della Diaz e le torture di Bolzaneto. Quei criminali vestiti da poliziotti e i loro puzzolenti vertici hanno un nome, un cognome, una faccia di merda e sono ancora lì, tranquilli. Nenache una sospensione e la concreta possibilità di una bella prescrizione per i crimini commessi. Continuo a ripeterlo da molto tempo. Quando la comunità civile non ce la farà più e reagirà (verbo "reagire") ispirata da una giustificatissima rabbia per quello che è accaduto e ancora sta succedendo a livello istituzionale, verrà tacciata di condotta violenta e illegale. E quella gentaglia si appellerà al diritto, dopo aver più volte violato (anche con la tortura) la dignità umana, e aver utilizzato il proprio potere per manipolare la realtà, vivere nella menzogna, aver violentato gente innocua.
Nel cinema di Piombino scorrevano lacrime e una rabbia civile e silente. Grazie a Daniele Vicari per aver ricostruito, unicamente sulle deposizioni fatte nei tribunali, senza manipolazione alcuna una pagina di cronaca criminale del nostro Paese. Stavolta non c'erano le brigate rosse, i terroristi, i rom, la camorra e la mafia. C'erano la Polizia e il Ministero dell'Interno.
http://www.youtube.com/watch?v=KVysTs75mBI

2 commenti:

  1. Caro Enrico , premesso che non ho visto il film ,
    posso risponderti in modo generico su cosa ,modestamente , penso degli italiani.
    Fino a che non cambierà l' approccio con cui affrontiamo i problemi scaturiti dai mal governi , dagli abusi di potere e via dicendo ,non cambieranno mai le cose . Abbiamo l' abitudine ad
    ironizzare e a sdrammatizzare su fatti gravi e tragedie che ci colpiscono direttamente , come se non ci riguardassero . Fa parte della nostra cultura e del nostro carattere ; questo ci impedisce , come giustamente dici tu ,di REAGIRE . Io ne ho visto un'altro di film ( ultimatum alla Terra ) quello degli anni 50 e il remake . L' alieno fu mandato sulla Terra a salvare il mondo dagli umani . Ricordo le sue risposte ai terrestri che si arrogavano il diritto di proprità della Terra e quello della vita . Ebbene , sul primo affermò che la Terra è solo un pianeta dove noi abbiamo la fortuna di viverci e , che siccome sta morendo , se moriamo noi , essa sarà salva . Del resto nulla cambia se muore la Terra... il film finisce lasciando la speranza di vita agli umani, che solo dopo che hanno toccato la morte con mano capiscono che solo cambiando radicalmente il nostro atteggiamento alla vita , avremo la possibilità di vederlo un FUTURO....

    RispondiElimina
  2. Ho visto "Diaz", film molto sconvolgente che sarà uno spettacolo scomodissimo per molti esponenti delle Pubblica Sicurezza anche a questa distanza di tempo. Però c'è da sottolineare che nessun Paese è immune di quel che un anziano protagonista nel film ha definito 'una grossa cazzata'.

    In Gran Bretagna, basta ricordare l'uccisione, per errore, del lavoratore immigrato Jean Charles De Menezes su un treno della metropolitana londinese, il 22 luglio 2005. E' stato scambiato per un terrorista, in una Londra, bisogna ricordarlo, impaurita dopo gli attentati di pochi giorni prima. Tuttavia, nonostante il clima di paura del momento, non si può scusare l'incompetenza della squadra di sorveglianza, che non ha identificato correttamente l'uomo che stavano pedinando. Inoltre, durante le indagini, c'erano incoerenze tra le testimonianze dalla parte degli agenti di polizia e quelle dei passeggeri sul treno. La vicenda ha portato alle dimissioni del capo della polizia londinese.

    La reazione del mio coinquilino brasiliano è stata piuttosto flemmatico: ha riferito che da anni la polizia di Rio de Janeiro usa 'squadre di morte' nella lotta contro la criminalità.

    Le mie 2-ouguiya di commentario! (My 2-ouguiyas' worth of comment!)

    Mike

    RispondiElimina